
La Peer Education
La Peer Education promuove e sostiene la centralità del ruolo degli adolescenti nell’ideazione, progettazione e realizzazione di azioni e interventi per la promozione del proprio benessere psicofisico, relazionale e ambientale a scuola e nel territorio.
Essa implica il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti impegnati nel percorso e considera il gruppo quale risorsa privilegiata di lavoro.
Alla base di questo modello educativo vi è una nuova declinazione dell’Educazione alla Salute fondata sull’elaborazione e la rielaborazione condivisa di significati e di apprendimenti da parte di ragazzi/e e sulla necessità sempre più evidente, di abbandonare modalità di tipo trasmissivo del sapere e delle competenze, siano esse di carattere cognitivo o emotivo-relazionale.
Essi devono costruire autonomamente strategie per elaborare e rielaborare pensieri ed esperienze, decodificare e risignificare la realtà, sviluppare forme di pensiero attive, per crescere adempiendo in pienezza i propri stadi evolutivi.
La Peer Education propone ai ragazzi/e, sia a livello teorico che pratico, la possibilità di essere attori primari nella promozione dei propri fattori di salute, sviluppando a livello cooperativo e trasversale competenze plurime, attinenti alle macro-aree del saper essere, del saper fare, da un lato, ma anche e soprattutto, del saper sperare.
Uno sperare che non è attesa passiva di risoluzioni, ricette, informazioni provenienti dall’esterno e, in particolare dal mondo degli adulti, ma uno sperare che si costruisce con l’azione progettuale, individuale e, soprattutto, collettiva e che si alimenta facendo esperienza della possibilità/capacità di incidere significativamente nell’ambiente in cui si vive.
La prospettiva di lavoro implica dunque la consapevolezza che il saper sperare rappresenta una specifica area di competenza nella promozione del proprio sviluppo e dello sviluppo interno al proprio sistema di pari.
Un’area di competenza che attiene in modo specifico alla sfera individuale, organizzativo e sociale, in quanto si riferisce alla capacità di relazionarsi a un contesto, sapendo sviluppare la speranza nel cambiamento possibile.
Una speranza progettuale che si deve tradurre sul piano operativo in una risignificazione dei ruoli e delle funzioni e nella creazione di spazi di lavoro in cui i ragazzi/e abbiano la possibilità concreta di costruire insieme tale speranza attraverso l’azione condivisa.
Ragazzi e ragazze, attraverso la costruzione di un proprio gruppo di lavoro e lo sviluppo progressivo delle azioni, possono riscoprire, costruire e ri-significare il proprio potere di azione mentre gli adulti mettono a disposizione le proprie competenze, svincolate dalla centratura sui contenuti e orientate a dimensioni di processo, quali ad esempio, le competenze sociali, le dinamiche di gruppo, le metodologie di ricerca e la progettazione.
L’individuazione dei Peer Educators all’interno della scuola avviene senza alcuna ingerenza da parte dei docenti adulti e la definizione del tema di lavoro da sviluppare all’interno del percorso è operata direttamente dai ragazzi.
Attraverso l’esperienza della costituzione di un gruppo di lavoro i ragazzi leggono e analizzano i propri bisogni/desideri all’interno del contesto ambientale e organizzativo nel quale sono inseriti e definiscono autonomamente l’oggetto di promozione e/o di prevenzione che vogliono e sentono necessario sviluppare per sé e per i propri coetanei.
Definito questo oggetto di lavoro, essi ne verificano a livello allargato la significatività e la pertinenza e concordano le linee di un progetto che realizzeranno autonomamente, utilizzando i linguaggi e le forme che preferiscono e sentono più adeguate al raggiungimento dei propri obiettivi. I docenti adulti collaborano con i ragazzi, assumendo principalmente la funzione di facilitatori di processi.
Questo modello di lavoro può essere utilizzato da qualsiasi scuola, attivando la costruzione progressiva di un sistema di rete tra tutti i soggetti che, a diverso titolo, possono essere significativamente coinvolti nel progetto in qualità di protagonisti attivi.
Badia Polesine, 21 agosto 2018,
da sinistra a destra: Martina, Arianna e Giada,
le Peer Educators della Scuola Superiore “Primo Levi” di Badia Polesine (RO)
- 19 Gennaio 2020