La Nevrosi Traumatica
In seguito a incidenti stradali e ad altre gravi scosse meccaniche si può sviluppare una “nevrosi traumatica”.
Il quadro clinico della nevrosi traumatica si avvicina a quello dell’isteria per la grande varietà di sintomi motori analoghi, ma di regola lo travalica per i segni spiccati di una sofferenza soggettiva che ricorda l’ipocondria o la malinconia, e per le prove che offre di un ben più esteso generale indebolimento e turbamento delle facoltà psichiche.
Nelle nevrosi traumatiche emergono chiaramente due caratteristiche sulle quali riflettere: in primo luogo è sembrato che esse siano determinate anzitutto dalla sorpresa, dallo spavento; in secondo luogo di solito una lesione o ferita patita simultaneamente agisce contro la formazione di una nevrosi.
I termini “spavento”, “paura” e “angoscia” sono usati a torto come sinonimi; in realtà corrispondono a tre diversi atteggiamenti di fronte al pericolo.
L'”angoscia” indica una certa situazione che può essere definita di attesa del pericolo e di preparazione allo stesso pericolo, che può anche essere sconosciuto.
La “paura” richiede un determinato oggetto di cui si ha timore; lo “spavento” designa invece lo stato di chi si trova di fronte a un pericolo che non si aspetta, e sottolinea l’elemento della sorpresa.
Non credo che l’angoscia possa produrre una nevrosi traumatica; nell’angoscia c’è qualcosa che protegge dallo spavento e quindi anche dalla nevrosi da spavento.
Bibliografia
Freud S. (1920), “Al di là del principio di piacere”.
- 11 Febbraio 2022