

La scuola occupa gran parte della vita di un adolescente che spesso manifesta le sue difficoltà sotto forma di problemi scolastici. Alcuni di questi problemi sono:
– paura di andare a scuola
– assenze ingiustificate (marinare la scuola)
– abbandono
– insuccessi scolastici
Dall’1 al 5% degli adolescenti sviluppa la paura di andare a scuola. Questo timore può essere generalizzato ovvero riferito a una persona in particolare (un insegnante o un altro studente) o un’attività scolastica (come la lezione di educazione fisica).
L’adolescente può manifestare sintomi fisici, come dolore addominale, oppure può semplicemente rifiutarsi di andare a scuola.
Gli adolescenti che marinano spesso la scuola o che la abbandonano hanno preso la decisione di non continuare gli studi. Questi adolescenti riportano generalmente scarsi risultati scolastici e hanno avuto poco successo o provato poca soddisfazione nelle attività correlate alla scuola.
Spesso si sono imbattuti in comportamenti ad alto rischio, come quello di avere rapporti sessuali non protetti, l’assunzione di droga o comportamenti violenti.
I problemi scolastici negli anni dell’adolescenza possono derivare dalla combinazione di:
– ribellione e desiderio d’indipendenza
– disturbi mentali, come ansia o depressione
– uso di sostanze (droghe o alcol)
– conflitto familiare
– disturbi dell’apprendimento
– disturbi del comportamento
Quando gli adolescenti cominciano a cercare una maggiore libertà, il loro desiderio potrebbe scontrarsi con il desiderio dei genitori di tenerli al sicuro.
Gli adolescenti si ribellano in vari modi, per esempio il rifiuto di frequentare la scuola o bere alcolici.
Gli adolescenti che sono ansiosi o depressi possono rifiutare la terapia o smettere di prendere i farmaci prescritti.
Tutti questi comportamenti possono causare problemi all’interno della famiglia e a scuola.
Talvolta, le difficoltà sono dovute a un inappropriato collocamento scolastico, in particolare negli adolescenti con difficoltà di apprendimento o lieve ritardo mentale non riconosciuti precocemente.
Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) e i disturbi dell’apprendimento, che di norma si sviluppano durante l’infanzia, possono continuare a causare problemi scolastici anche durante l’adolescenza.
Da sinistra a destra: Martina, Arianna e Giada, le peer educators della Scuola Superiore “Primo Levi” di Badia Polesine (RO), che, in collaborazione con: Nicoletta Montin, Presidente di “Leidaa Sezione di Rovigo”, Roberto Zampieri, Presidente di “Progetto Serena” Onlus e di Mary Jane Baldan, Presidente di “The Soul of Seddy”, hanno ideato, progettato e organizzato la manifestazione cinofila “BauBimbi”, che, con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale, si è tenuta presso il Giardino dell’Abate dell’Abbazia della Vangadizza di Badia Polesine.
Dal lavoro di studio e ricerca condotto sui dati raccolti nella realizzazione del progetto “Con il fiuto ti Aiuto” (Vedi articolo pubblicato nel Blog il 19 gennaio 2020), è emersa una evidenza scientifica che conferma l’efficacia della Pet Therapy nella individuazione di soggetti a rischio “bullismo” e la sua valenza terapeutica in tema di prevenzione e contrasto a detto fenomeno. In particolare è emerso che il 23,40% degli studenti che hanno partecipato alle attività in aula sono soggetti “a rischio”, una percentuale superiore al dato di riferimento regionale tratto dal Centro Referenze (22%).
La prevenzione del bullismo può realizzarsi esclusivamente attraverso l’educazione. La ricerca scientifica è molto sensibile al fatto che dopo la seconda infanzia ci sono delle priorità psico-educative come l’affermazione della propria identità e personalità, l’autostima e l’accettazione da parte del gruppo di coetanei.
In questa ottica la creazione e tutela di contesti sani di socializzazione diventa essenziale per il raggiungimento di taluni obiettivi. È oggi importante insegnare, educare e formare al rispetto e alla sana convivenza, per garantire a tutti un futuro migliore e più sereno.
Agli adolescenti piacciono gli animali, in particolare i cani.
La pet therapy a scuola è di supporto sia con gli adolescenti “difficili” (ritardo psicomotorio e disturbi del comportamento) sia con l’intera classe, agendo sulla socializzazione, sulla relazione e sulla collaborazione.
Quando un cane entra il classe le dinamiche cambiano, lasciando spazio all’armonia e alla coesione che portano nell’ambiente emozioni positive. Non solo.
Il gruppo classe si unisce e prende forza.
Quindi i cani si trasformano in veri e propri maestri, insegnando ai ragazzi/e l’importanza dell’empatia, della pazienza e dell’ascolto.
Attraverso il gioco con il cane i ragazzi imparano ad esprimere la loro vivacità, condividendola gli uni con gli altri, ricavandone sensazioni di benessere. Quindi giocare con il cane a scuola permette di stimolare l’interazione sociale e l’autostima. Il cane riveste un ruolo affettivo, grazie alla capacità relazionale dell’animale stesso, che permette ai ragazzi un continuo scambio emozionale.
Regolari incontri con il cane in classe possono aiutare ad arginare e a prevenire il fenomeno del bullismo e della dispersione scolastica, attraverso l’aumento della motivazione, del senso di responsabilità e di appartenenza dello studente alla quotidianità scolastica, anche grazie ad un eventuale affiancamento mirato di soggetti a rischio.
Nicoletta Montin, Presidente Leidaa Sezione di Rovigo con due giovanissime allieve – Giardino dell’Abate, Abbazia della Vangadizza, Badia Polesine (RO), 21 agosto 2018
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